Blog: Riscaldamento ad irraggiamento con lampade infrarossi.

Pillole di sapere: il fenomeno dell’ irraggiamento

Pillole di sapere: il fenomeno dell’ irraggiamento

Salve a tutti. Con immenso piacere ho ricevuto un paio di telefonate da persone che poi hanno acquistato del materiale dalla nostra azienda, interessati dalle informazioni lette sulla nostra newsletter. Ha fatto scalpore apprendere dai telegiornali che l'impianto di climatizzazione della pinacoteca di Brera sia andato parzialmente in blocco per via delle bassissime temperature provocando una serie di pericolose lacerazioni di alcune delle tele più importanti. Per questo sono stati installati i famosi cerotti di tela giapponese. Il tema di questa newsletter capita proprio al momento giusto. Il principio dell'evoluzione della tecnologia di riscaldamento vale anche per loro. In questo caso, come negli altri, il disagio non è stato causato da un malfunzionamento, bensì dall'utilizzo al limite del sistema di climatizzazione, che puntualmente è andato in blocco per effetto della temperatura prolungata troppo bassa. Proprio per questo abbiamo deciso di scrivere queste mail "pillole di sapere" per fornire qualche informazione in più a chi non ha idea di come e cosa fare contro il freddo.

Il Fenomeno

Finalmente anche in Italia si comincia a diffondere il fenomeno del riscaldamento ad irraggiamento, ma soprattutto dell'irraggiamento per mezzo della tecnologia elettrica. 
In realtà, fin dall'antichità noi Italiani ci siamo sempre riscaldati per mezzo dell'irraggiamento. 
In effetti mi riferisco al focolare domestico del caminetto che è presente da sempre in tutte le abitazioni singole, da quelle periferiche fino al grande centro abitato. Oggi in ogni casa singola è presente almeno un caminetto mentre nei grossi centri abitati si comincia a costruire la nuova edilizia residenziale con la presenza di focolari anche negli appartamenti considerati di lusso. 
Per non parlare poi delle stufette! 
Quando mi sono trovato in fiera a parlare con un tedesco, questo ha identificato l'Italia come il popolo delle stufette. 
Chi non ha mai avuto una stufetta in casa alzi la mano! 
Forse nessuno di noi può alzare la mano.

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stufette elettriche.

Riscaldamento dei luoghi di lavoro

Vorrei anche prendere in considerazione il riscaldamento dei luoghi di lavoro, cosa che è uno dei nostri settori di maggior interesse. Nell'analisi delle richieste che riceviamo in un anno, posso trarre la conclusione che negli uffici il riscaldamento è presente in modo non sempre efficiente, mentre nelle aree di produzione o di lavorazione o nelle aree di manovra e di deposito, il riscaldamento risulta ancora assente. Infatti la richiesta principale che riceviamo nel mondo industriale è quella di riscaldare zone di lavoro o porzioni di capannone. 

La nostra azienda ha investito molto sul riscaldamento dei luoghi di lavoro. Il nostro prodotto viene dalla ricerca del comfort e del benessere sul luogo di lavoro ed è progettato e aggiornato continuamente in relazione al D.lgs 81/08 che esprime la normativa di riferimento della sicurezza sui luoghi di lavoro. Probabilmente siamo tra i pochissimi produttori in Europa (ma sicuramente i primi in Italia) ad avere testato, corretto e certificato i nostri riscaldatori per le R.O.A. (ne parliamo in una futura newsletter).

La nostra riflessione

La riflessione su questo fenomeno porta ad alcune spiegazioni che possiamo riassumere qui di seguito: 
Confrontandoci con termo tecnici, installatori di caldaie, idraulici e agenzie di rappresentanza di alcuni marchi importanti italiani e esteri di prodotti per il riscaldamento, ci troviamo di fronte alla conclusione che in Italia si è sempre ragionato in funzione di un territorio caldo. Mi spiego meglio. La progettazione degli impianti, non tutti naturalmente, ma buona parte di essi, è sempre stata fatta considerando le variabili termiche di un paese caldo. 
Come ad esempio la Sicilia. 
Verificando le temperature di progetto riferite alle aree climatiche italiane, che sono tra l'altro rimaste uguali a quelle di 10 anni fa, si evidenzia che questo concetto era vero! 
Era vero per il semplice motivo che i cambiamenti climatici mondiali degli ultimi 5/6 anni sono stati importanti e molto divergenti rispetto alle condizioni climatiche storiche del nostro paese Italia. 
Se torniamo indietro agli anni 50'/60/80', ma non di certo nell'ultimo decennio, ci rendiamo conto che le temperature stagionali attuali e le stagioni stesse sono cambiate. Attualmente stiamo assistendo ad una inversione climatica nella nostra nazione. 
Il classico clima mite mediterraneo Italiano della Dolce Vita sta scomparendo mentre si sta sempre più consolidando un nuovo sistema climatico che sì può paragonare al clima di tipo continentale. 
30 anni fa', in inverno, dal momento in cui iniziava una fortissima pioggia, essa poteva durare da qualche decina di minuti a poche ore, ma mai oltre un pomeriggio. Oggi si assiste a piogge che durano oltre le 24 ore e scaricano sul territorio una quantità di acqua pari a quella di un periodo come un mese del decennio precedente. Ed ecco che arrivano le conseguenze più drammatiche quali le esondazioni dei fiumi, le frane, la rottura frequente degli argini di fiume e così via. Basta vedere cosa sta succedendo proprio da noi in Abruzzo per via di queste abbondanti nevicate e della pioggia che ha immediatamente sciolto decine di metri cubi di neve causando disagi impensabili.

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Il fenomeno naturale del cambiamento climatico è alla base del fenomeno di inversione di rotta sulla tipologia

di riscaldamento impiegata.


Nelle nostre abitazioni (in quasi tutte) ci riscaldiamo mediante l'impianto di termosifoni (acqua a 50/70 gradi riscaldata da una caldaia a gas). Questa tipologia di sistema, è stata impostata all'inizio del secolo scorso ed è rimasta di moda fino ad oggi. Ancora è presente nella buona parte dei capitolati di appalto delle nuove costruzioni l'impianto termico con i termosifoni.
Riferendomi al punto precedente, quando il clima era davvero mite, il susseguirsi di stagioni regolari e la continuità degli sbalzi termici quasi minima, posso confermare che questo sistema era il più adatto. Le sue proprietà principali sono: basso consumo energetico, aumento della temperatura ambiente molto lento (bassa inerzia termica), circuito idraulico semplicissimo e poco costoso, utilizzo di caldaie con rendimenti quasi ridicoli, impianti con tubazioni lunghissime e perdite energetiche da progetto impressionanti, termosifoni con temperature superficiali basse in quanto fine linea, e via dicendo.
  
Ora che il freddo ed il gelo è chiaro che arrivano di colpo e senza avvisare, e che assistiamo continuamente a sbalzi di temperatura anche superiori ai 10 gradi da un giorno all'altro segnando l'effettivo inizio della stagione, diventa logico che questo sistema di riscaldamento non è più efficace e non è più economicamente vantaggioso ed è obbligatorio ripensare e riconsiderare il proprio sistema di riscaldamento.
Il sistema domestico con i termosifoni non riesce a competere con gli abbassamenti immediati di temperatura e quindi lo si tiene accesso giorno e notte con consumi altissimi. Di solito le stanze più grandi sono sempre più fredde, al mattino ci vuole molto più tempo per arrivare alla temperatura di comfort (ammesso che ci arrivi), le temperature sono troppo alte nelle stanze da letto e troppo basse nei salotti.
Questo sistema è semplicemente stato concepito per un altro utilizzo, per l'appunto quello che ho descritto poc'anzi. Non è adatto alle attuali condizioni climatiche.

Il sistema di riscaldamento ad aria (convezione forzata) di capannoni, strutture commerciali, officine meccaniche, depositi, ambienti produttivi, strutture commerciali, chiese, ristoranti, spazi espositivi, o capannoni agricoli, non riesce a riscaldare come dovrebbe. Negli impianti più recenti o nelle installazioni in zone climaticamente molto fredde, gli addetti ai lavori conoscono già alla perfezione il problema e di conseguenza adottano soluzioni tecniche e meccaniche differenti (più onerose) per garantire ai propri clienti il corretto funzionamento dei sistemi anche nelle condizioni più critiche. In genere vengono costruiti dei box per incapsulare le unità esterne delle caldaie o dei sistemi di climatizzazione, oppure si opta per lo sbrinamento aggiuntivo forzato delle batterie di radiazione ma nella buona parte dei casi, l'andamento comune di tutti gli addetti ai lavori del settore è quello di potenziare i sistemi. Quindi si aggiungono caldaie, termoconvettori, si sostituiscono le centrali termiche con altre di potenza magari doppia, si installano climatizzatori con pompa di calore sovradimensionati con la promessa che "funzionerà anche a zero gradi perché è in classe AAA++++ e perché è un molto potente..." e così via.

Ma la verità, quella vera e che nessuno ancora dice apertamente, è che il sistema di riscaldamento va cambiato!
Cosi come sta cambiando la tipologia di costruzione nell'ambito dell'edilizia (coibentazione, cappotto termico finestre basso emissive, isolamento termico dei tetti e dei pavimenti), allo stesso modo va modificato il tipo di riscaldamento da installare in un ambiente.

La soluzione proposta

La soluzione che più viene proposta dal mondo dei termo tecnici o degli installatori elettrici, vuoi per il suo basso costo di acquisto, o vuoi per la doppia funzione che essa svolge (caldo e freddo), è quella di installare un condizionatore d'aria (o climatizzatore) con unità esterna per riscaldare gli ambienti di qualsiasi genere e dimensione.
La seconda soluzione più proposta invece è lo sfruttamento dell'impianto esistente facendo opportune modifiche ed installando al posto dei termosifoni, un termoconvettore singolo indipendente o facente parte di un impianto completo. Per continuare con la nostra indagine, abbiamo scoperto che nei centri rurali si installano caldaie a pellet o a nocciolo o termocamini a legna dove si ha a disposizione tali combustibili.

Anche in questo caso, la nostra impressione è alquanto demotivante. La tristezza con cui affrontiamo la desolazione della signora Maria (un nome a caso) abitante a L'Aquila in Abruzzo che dopo aver vissuto una vita davanti al caminetto, al caldo avendo comunque porte e finestre antiche poco isolanti, deve utilizzare un "coso" (climatizzatore) nella casa nuova che fa uscire l'aria tiepida e ci chiede se le nostre "stufette" le possono risolvere il problema del freddo nella sua nuova casa post terremoto, ci accomuna all'idea del Sig. Antonio (altro nome a caso) di Bari che vuole utilizzare la sua casa al mare anche per la stagione invernale e non crede più che installare un classico impianto di termosifoni sia la cosa più giusta da fare. 
Allo stesso modo ci dispiace ascoltare il parroco che deve accendere l’impianto di riscaldamento della chiesa il sabato notte alle 2.00 per avere un pò di comfort alla prima messa delle 8.30 della Domenica. Il consumo diventa insostenibile. Però la soluzione c’è ed è quella di installare un impianto di riscaldamento ad irraggiamento elettrico sul cornicione.

Per fortuna invece, risulta più facile far capire all'imprenditore che scalda da sempre gli uffici del suo capannone con i climatizzatori a pompa di calore e le stufette sotto le scrivanie per le assistenti che sentono freddo (quindi ad energia elettrica senza pensarci), che scaldare le aree di produzione con elementi radianti elettrici solo dove è quando serve sia più economico sia come costo di acquisto che come costo di gestione. In genere le aree di produzione o comunque le aree interne a qualsiasi capannone industriale sono quasi tutte non riscaldate perché riscaldarle diventa un costo troppo insostenibile per l’azienda. VERO! Ma noi possiamo risolvere questo problema!
Per l’inizio della prossima stagione invernale saremo in grado di risolvere anche il problema degli uffici.

La prima domanda è: ma quanto consuma? 
La risposta è : lo stesso importo che spende ora per riscaldare con le pompe di calore, semmai un pochino in meno (noi non illudiamo nessuno con percentuali di risparmio assurde).
In genere nessuno ci crede. È incredibile come la verità venga travisata e fuorviata dalle credenze diffuse in pubblicità fatte ad arte da aziende che sono eccellenti nel fare comunicazione(al contrario di noi). 
Se la temperatura scende di poco sotto lo zero gradi, l'aria che uscirà dal climatizzatore sarà, a dir poco sopra i 18 gradi, sempre se non vada in protezione per il troppo freddo. Quello che nessun termo tecnico o rivenditore di climatizzazione dice al proprio cliente prima di vendere il climatizzatore, è che in qualsiasi situazione o condizione o città, nel momento in cui la temperatura ambiente arriva agli zero gradi, l'umidità presente in aria che si trova a contatto con il radiatore della pompa di calore, si trasforma in ghiaccio (come quello del freezer) , quindi il climatizzatore nei casi peggiori si ferma mentre nei casi migliori va in modalità sbrinamento e ci resta anche alcune ore fino a quando non riesce a sbrinare la batteria radiante. Nel frattempo non produce aria calda. Allo stesso modo la caldaia di casa o il bruciatore dell'impianto di riscaldamento in chiesa piuttosto che in azienda, può andare in blocco a causa della temperatura troppo bassa. Oppure il tempo di preriscaldamento dell'ambiente diventa talmente lungo (vedi centrali termiche di palazzetti dello sport o tensostrutture o capannoni produttivi) per cui non conviene neppure tenere acceso il sistema. 
Alla fine si comprano 10 stufette radianti da 2 kw a 55€ l'una (ma ci sono anche a 30€) per avere un po' di calore localizzato sotto la scrivania per le gambe oppure si finisce per accendere il caminetto e finire a riscaldarsi sempre per irraggiamento davanti al fuoco o davanti ad una stufa a pellet da 1500€ (per i più fortunati). 
Ma perché allora ancora non si capisce che il fenomeno dell'irraggiamento rimane l'unica soluzione efficace? 
Non sono ancora in grado di capirlo!

La tecnologia dell'irraggiamento

La tecnologia dell'irraggiamento

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Scuole, Università, locali intrattenimento, edifici in riuso, bar, ristoranti ecc..

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Auditorium

A questo punto entra in gioco la tecnologia dell'irraggiamento... come il sole, come si usa nei paesi nordici da sempre.
E quando parlo di irraggiamento intendo irraggiamento elettrico! In estate a riscaldare con l'irraggiamento ci pensa il sole, in inverno ci pensiamo noi. Il sistema più veloce per compensare uno sbalzo termico imprevisto in un ambiente, è l'irraggiamento. L'unico sistema in natura che aumenta immediatamente la temperatura percepita sui corpi solidi senza contatto è l'irraggiamento.

Il capannone industriale si può scaldare con l'irraggiamento, il dehor del ristorante si può scaldare con l'irraggiamento, il palasport si può riscaldare con l'irraggiamento, l'abitazione si può scaldare con l'irraggiamento, l'officina meccanica, la zona di lavoro, la galleria espositiva, la chiesa, la piscina, i pulcini, i vitelli, le bufale, gli uffici e tante altre situazioni si possono scaldare con l'irraggiamento.

Conclusioni

Ritengo di aver trattato esaurientemente il tema del cambiamento climatico come riferimento per la scelta di un cambiamento radicale del sistema di riscaldamento.

Il cambiamento climatico che oggi è sempre più impetuoso in Italia è sinonimo di cambio di tecnologia da impiegare negli impianti di riscaldamento. Noi abbiamo costruito un'azienda ed un prodotto su questa valutazione.

Per noi la risposta alla necessità di riscaldare tanto in poco tempo è riscaldare con l'irraggiamento. I prodotti che costruiamo sono nati per questa esigenza. Nel nostro piccolo siamo partiti con una produzione di apparecchiature adatte all'utilizzo da parte dei professionisti, ma abbiamo capito proprio in questo periodo in questo trimestre che c'è un grande bisogno di apparecchiature domestiche e per utilizzo promiscuo. Inoltre abbiamo scoperto quanto sia necessario fornire una assistenza ed una ricambistica per i prodotti utilizzati e quanto sia importante per i nostri interlocutori, conoscere la provenienza della fabbricazione della merce, che in questo caso è fatta completamente in Italia, anzi in Abruzzo.
Mi spingo oltre e vi anticipo che per la prossima stagione usciremo con un prodotto meno potente per un impiego continuativo di tipo domestico, in modo da poter risolvere anche i problemi del freddo legati agli ambienti più piccoli.

Non ci resta che augurarvi Buona lettura. Paolo Parascenzo