Blog: Riscaldamento ad irraggiamento con lampade infrarossi.

Pillole di sapere: La tecnologia del riscaldamento ad irraggiamento elettrico.

Pillole di sapere: La tecnologia del riscaldamento ad irraggiamento elettrico.

Rieccomi qui di nuovo con la terza edizione di pillole di sapere che sono da poco presenti sul nostro blog nel sito www.gradoheaters.com dove mi sento il dovere di trattare argomenti semplici e condividere con tutti le possibilità che ci offre la tecnologia del riscaldamento radiante elettrico. Spero di essere utile a chi ha voglia di conoscere e di informarsi su ciò che oggi sta dilagando molto velocemente come una moda. Il riscaldamento ad irraggiamento elettrico.

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MA CHI LO HA DETTO CHE È UNA NOVITÀ?

Ah, si, l'ho letto anch'io in più di una pubblicità su qualche sito internet. Ma siamo davvero sicuri che lo sia? Forse nel 1997, quando io ed i miei collaboratori installavamo i primi impianti di riscaldamento elettrico a raggi infrarossi nelle chiese (vedi Santuario dei Miracoli di Casalbordino 136 kw) allora si che era una novità, anzi, forse era una eccentricità, ma oggi ho davvero i miei dubbi. 

La novità invece è che mi sembra che non si sa più cosa altro inventare per attirare i clienti sul proprio e-commerce in internet che essendo ben equipaggiato e ben pubblicizzato, ha bisogno di contenere qualche mezza verità è qualche mezza novità per rendere sempre più appetibile la sua visione. 
Beh, allora è ora che mi metta anch'io a raccontare qualche verità, qualcuna che forse non tutti conoscono.! 

Forse non tutti sapete che alcune tra le più antiche aziende produttrici di elementi resistivi riscaldanti o semplicemente resistenze elettriche, sono Italiane. Probabilmente anche meno persone sanno che molti tra i più importanti costruttori mondiali di forni elettrici sono Italiani

Mi spiego con un esempio. 
Se non capisco niente di auto e voglio comprarne una nuova, importante senza sbagliare, affidabile, rivendibile, comoda e sicura, vado a prendere una tedesca! Senza fare nomi ma tanto è così. Nessuno lo dice e tutti lo pensano. Allo stesso tempo, se devo aprire una pizzeria e devo comprare un forno affidabile, ben fatto perché anche l'occhio vuole la sua parte, robusto perché deve lavorare per farmi guadagnare, con tutta la certificazione di qualità, ma soprattutto che faccia cuocere alla perfezione la pizza... compro un forno Italiano! È così, la pizza buona si mangia da noi, in Germania No.

E' una opinione diffusa che le origini del riscaldamento elettrico siano da ricercare in posti come la Svezia, la Francia o i paesi freddi nel Nord Europa.

Non è vero!

Vi do qualche dato visto che mi ci trovo. Fino al 2010 una azienda Italiana che è mia partner nelle mie produzioni, produceva completamente in Italia qualcosa come duemilioniemezzo (2.500.000) di resistenze per gli asciugacapelli. C'è ne sono una cinquantina solo in Italia, quindi fatevi i conti. Noi siamo meno di 60 milioni di abitanti, cambiamo il phon ogni 10/20 anni, quindi sta roba dove andava? Certamente in giro per il mondo! Tutte le fabbriche storiche Italiane che producono o hanno prodotto in Italia, utilizzavano resistenze Italiane. Anche se oggi la produzione può essere stata delocalizzata, alcune parti di componenti tra cui le resistenze, si fanno indovinate un pò dove? In Italia! 

Scrivo queste notizie per far capire che il riscaldamento elettrico non è nato esattamente nei paesi freddi come alcuni vogliono farci credere. Il concetto reale è che il riscaldamento ad irraggiamento elettrico si è sicuramente sviluppato laddove non era possibile o conveniente riscaldarsi con aria, a gas o con i termosifoni. 

Un'altra realtà nostra tutta Italiana è che nessuno dice, o almeno io non la leggo da nessuna parte, è che la nostra nazione è figlia dell'ENI! 
Mattei è stato un uomo eccezionale fondamentale per la nazione! La metanizzazione ha portato il progresso ed il benessere nella penisola indubbiamente, però ci hanno insegnato a spegnere la luce perché sennò si alzava troppo la bolletta dell'Enel! 
A questo punto si è creata una dipendenza dal metano ed una reazione allergica al riscaldamento elettrico. Certo che non è stato proprio così in Svizzera, dove il trasporto del metano al dì sopra delle Alpi è abbastanza costoso, quindi si è preferito trasportare l'energia elettrica, oppure in Francia dove si è data la precedenza all'energia nucleare, o in Inghilterra, dove si usano i caminetti con lampade a raggi infrarossi da sempre, o in Austria o in Slovenia, dove in una abitazione residenziale si possono avere fino a 10 kw di base minima per il contatore . Detto questo vi suggerisco di andare su qualche isola minore, tipo l'Elba e fare un censimento su quanti impianti termici sono elettrici e quanti a gas. Potreste restare stupiti dalla vostra scoperta! 

Torniamo a noi. 
La tecnologia che equipaggia (tutti) i riscaldatori elettrici radianti ha di base un elemento che per effetto joule produce energia termica (calore) in corrispondenza dell'andamento di un flusso ordinato di elettroni e quindi di corrente. Per semplicità diciamo che la natura di un elemento simile deve per forza essere quella di un elemento resistivo, quindi una resistenza o se preferite una lampada con all'interno un filamento resistivo che emette raggi infrarossi. Gli elementi resistivi sono tanti e di vario genere. 
Esistono quelli avvolti in aria libera, quelli avvolti su mica isolante, quelli fusi in un involucro di ceramica o di alluminio o di zama, quelli ad immersione, quelli avvolti in aria all'interno di un tubo di quarzo, quelli avvolti sotto vuoto sempre all'interno di un tubo di quarzo ma con del gas alogeno, quelli a film,quelli piatti, quelli tondi, quelli quadrati, ecc,ecc. 
Cosa hanno in comune tutti questi elementi ? 
Sono resistenze elettriche! 
Generano un ostacolo in corrispondenza del flusso di corrente e di conseguenza generano calore radiante ad una lunghezza d'onda fissa che è direttamente proporzionale al tipo di materiale usato. 
Cosa hanno in comune tutte le resistenze? 
Sono costituite alla base da un conduttore metallico come questi: rame, ferro, nickel, cromo, alluminio, tungsteno, carbonio, eccetera...

APPROPOSITO!

Ho letto di qualcuno che parla di nanotecnologie con qualità ed affidabilità ventennale! Attenzione, perché le nanotecnologie le stanno studiando oggi, nella nostra epoca. Le scoperte scientifiche sono recenti e sono brevetti di qualche anno fa quindi se qualcuno vi dice il contrario allora pensateci bene. Proprio per questi motivi e per le telefonate che ricevo giornalmente mi sono deciso a creare un blog che potrete consultare sul nostro sito www.gradoheaters.com dove troverete soltanto la vera verità. Nelle newsletter intanto continueremo a diffondere la conoscenza e la cultura del riscaldamento elettrico ad irraggiamento. 

Esistono diversi tipi di riscaldatori radianti a raggi infrarossi con lampada riscaldante. 
In Italia sono più conosciuti quelli con emissione ad onda corta (si vedono soprattutto nei gazebo di bar e ristoranti) ma c'è ne sono ad emissione ad onda media e onda lunga. Essi sono costruiti in modi diversi in base al produttore e all'uso per il quale sono destinati. Di sicuro in Italia non c'è chiarezza sulla differenza tra i vari prodotti presenti sul territorio e non c'è cultura sull'impiego di tali apparecchi (ne parleremo nelle prossime newsletter) per gli utilizzi impropri. È proprio questo il problema grosso per il quale io cerco di fare chiarezza, non si conoscono i rischi derivanti dall'uso improprio di questa tecnologia. Non si può usare la lampada della pizzeria per riscaldare una postazione di lavoro in un capannone, come non è possibile installare sul cornicione di una chiesa a 5 metri di altezza un riscaldatore che nasce per essere installato al massimo a 3 metri mettendone due uno appiccicato all'altro. 
Non esiste il riscaldatore radiante a raggi infrarossi universale che vada bene dappertutto!! Se la lampada emette nella gamma delle onde medie, si avrà un tipo di effetto ed un tipo di risultato, al contrario se la gamma di emissione è nelle onde corte, allora il risultato sarà totalmente diverso.

LOW GLARE

Approposito, oggi si legge da tutte le parti la frase "low glare"!
Che vuol dire?

Forse vuol dire che qualcuno ha stravolto le leggi della fisica ed ha introdotto una nuova equazione che sconfessa quella di Einstein e che quindi va in giro in Ferrari e campa di rendita con il suo brevetto? No! Niente di tutto ciò. La tipica colorazione rosso acceso delle lampade alogene ad onda corta è così e basta. Da fastidio se la guardi dritta negli occhi allo stesso modo in cui se guardi fisso un faretto a led ti genera fastidio nell'occhio! 

Di qui bisognerà parlare di Radiazioni ottiche artificiali (R.O.A.) ma lo faremo più in là. Quando qualcuno scrive che la lampada ad onda corta ha una emissione luminosa inferiore, ha semplicemente abbassato la lunghezza d'onda spostandola verso le onde medie, o ancora peggio, ha ridotto la potenza! Qui potrei scrivere per ore ed ore ma non posso e non voglio trattare argomenti scientifici perché snaturerei la funzione principale di questa collana di pillole di sapere che è anche presente sul nostro blog (www.gradoheaters.com) e deve servire a tutti quelli che vogliono conoscere le informazioni di base per soddisfare le loro domande più comuni. 

Faccio una domanda e poi provo a scrivere qualche risposta (perché ce ne sarebbero tante).

Perché oggi si sta moltiplicando in modo esponenziale l'uso di riscaldatori radianti elettrici a raggi infrarossi?

- Perché costano poco?
Perché sono poco ingombranti?
Perché non c'è bisogno di rompere i muri per i tubi di gas o acqua?
Perché finalmente si toglie di mezzo il gas? 

Perché sono sicuri? 
Perché non bruciano ossigeno? 
Perché non creano condensa? 
Perché non fanno rumore? 
Perché ci riscaldiamo gli spazi alti e all'aperto? 
Perché riscaldano velocemente? Perché non monto più la caldaia? 
Perché sono simili al caminetto? 
Perché li posso installare nella veranda? 
Perché non devo interpellare i vigili del fuoco? 
Perché non ho più bisogno del libretto di impianto?


Potrei scrivere tante altre risposte ma penso che vada bene così! Voglio concludere con un teorema che spero vi resti in mente per sempre. Un tizio, non molti anni fa, uno che era stato giudicato strano,bizzarro ma geniale, disse: "nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma " Diffidate da chi promette rendimenti eccezionali o innovazione tecnologica priva di brevetto (internazionale) o impiego di nanotecnologie o polimeri autoregolanti e auto qualcos'altro (ma che roba è) . Tutta fuffa! 

Quindi alla domanda che mi fanno tutti i giorni :" ma il suo riscaldamento è a basso consumo? " Rispondo : NOOOO! 
Il mio consuma come gli altri. Non esiste il riscaldatore a basso consumo! E poi basso consumo rispetto a cosa? A chi? A quale prodotto? In quale ambiente? Con quale temperatura esterna? Per quanto tempo? Ricorda! 

Il consumo di un riscaldamento qualsiasi posto in un ambiente qualsiasi, installato in una maniera qualsiasi, è direttamente proporzionale alla dispersione dell'ambiente in cui si trova ed è funzionale alla tipologia del sistema scelto. 
Se il sistema è giusto, allora consumerà il giusto (non è un gioco di parole) , mentre se il sistema è quello sbagliato, allora sarà un problema da risolvere. 


Non ci resta che augurarvi Buona lettura e Buona Pasqua.
Paolo Parascenzo